Una branca della botanica che mi ha sempre affascinato è quella delle idrofite, piante particolari che si sono adattate a vivere in acqua e che hanno reso magici gli specchi d'acqua dei giardini storici italiani. Ho deciso quindi di iniziare su questo blog una serie di articoli a cadenza saltuaria, volti alla conoscenza di queste piante affascinanti. Buona lettura.
Le
idrofite
Le
piante acquatiche, dette idrofite, sono rappresentate da un gruppo di specie
che si è adattato a vivere in un ambiente acquatico o nei pressi di questo tale
da fornire loro i mezzi per vivere sia sul pelo dell’acqua, sia al di sotto di
questa.
Si
possono distinguere alcune caratteristiche a livello di strutture piuttosto
simili tra loro, come la cuticola molto sottile, tessuto idrofobico che riveste
la parte più esterna dell’epidermide della pianta e fornisce impermeabilità
all’acqua, caratteristica piuttosto comune tra tutte le idrofite. Altra
caratteristica comune di queste piante sono gli stomi, che rimangono quasi
sempre aperti data l’abbondanza di acqua e se ne trovano in numero maggiore
rispetto alle altre specie terrestri, alcune si sono adattate con foglie molto
larghe per poter galleggiare, altre invece hanno sviluppato fusti molli per assecondare
le varie correnti.
L’apparato
radicale di queste piante risulta inoltre molto sottile, adatto più alla
raccolta di sostanze nutritive e all’ossigenazione della pianta che
all’ancoraggio al terreno come nelle altre piante.
Nymphaeaceae e Nelumbonaceae
In
questo articolo verranno trattate solamente le specie appartenenti a queste due
famiglie, per quanto riguarda le nymphaeaceae
saranno trattate solamente le specie autoctone in Italia.
Si
tratta di specie adattate ai più svariati climi
e cosmopolite, spesso alcune di queste sono utilizzate in laghetti,
stagni o fontane di giardini spesso associati a fauna ittica (carpe e carassi)
per la vistosità delle loro infiorescenze e fiori.
Nymphaeaceae: le ninfee
della flora italiana
In
Italia sono presenti 2 generi dei 6 che comprende questa famiglia e delle 68
specie totali solo 2 sono presenti nel nostro territorio. Si tratta dei generi Nymphaea L. (1753) e del genere Nuphar Sm. (1809), di questi troviamo
rispettivamente le specie Nymphaea alba
L. e Nuphar lutea Sm.
Esemplari di Nymphaea alba |
La
Nymphaea
alba L. o ninfea comune, predilige aree con acque ferme o molto
lente, è definita come idrofita radicante in quanto produce delle lunghe radici
che la possono portare ad un’altezza di quasi due metri dal punto in cui si è
ancorata sul fondale. Si tratta di una pianta perenne, con gemme sommerse.
Canali aeriferi del fusto |
Il
fusto risulta sempre sommerso e di consistenza carnosa con poche ramificazioni
e strutture lignee quasi assenti, è caratterizzato da un’importante struttura di
tessuti aeriferi per facilitare gli scambi gassosi e il galleggiamento.
Le
foglie sono ampie e adatte al galleggiamento data la loro lamina piana, risultano
formate da una struttura impermeabile sulla pagina superiore e cosparsa di
stomi per l’approvvigionamento d’aria, la pagina inferiore invece contiene
antocianina una sostanza in grado di convertire i raggi del sole in calore e
quindi aumentare le capacità metaboliche della pianta.
L’infiorescenza
è formata da grandi fiori natanti solitamente isolati, i fiori sono
ermafroditi, polipetali, questi disposti a spirale, con un diametro totale di
circa 12 cm.
A
fine fioritura il frutto (una bacca piuttosto spugnosa) cade in acqua dove
giunge poi a maturazione nel fango del fondale.
Esemplare di Nuphar lutea |
La
ninfea gialla o (Nuphar lutea L.) è diffusa
in tutta Europa, si tratta di una pianta acquatica che predilige come la
precedente le aree con acque ferme o a lento decorso, come per la Nymphaea alba anche questa riesce a
radicare ad una profondità fino a due metri. La radice principale è formata da
un grosso rizoma e da questa dipartono radici secondarie che si ancorano sul
fondo fangoso. Il fusto risulta rizomatoso con gli stessi canali aeriferi della
precedente specie. Le foglie sono di forma cordato-ovata-astata, hanno un setto
pronunciato all’innesto del picciolo e sono provviste di stomi solo nella
pagina superiore la quale, è protetta da uno strato impermeabile.
Caratteristica di questa specie è quella di formare delle foglie sommerse di
colore più chiaro ma con accrescimenti più veloci.
Le
infiorescenze portano fiori singoli a pelo dell’acqua, come nella precedente
specie, questi sono ermafroditi, attinomorfi e polipetali disposti a spirale; i
fiori sono larghi circa 4-6 cm. Il frutto a differenza della Nymphaea matura all’aria ed è formato da
una capsula legnosa.
Nelumbonaceae: i fiori
di loto
Fiore di Nelumbo lutea |
Questa
famiglia si trova solamente in Asia ed America, ho deciso di trattare di queste
piante per cercare di fare chiarezza in quanto, spesso, vengono confuse con le specie della famiglia delle Nymphaeaceae nonostante non abbiano caratteristiche
in comune.
La
prima specie analizzata sarà quella del fiore di loto americano (Nelumbo lutea), pianta acquatica
radicante le cui radici rizomatose
affondano nel terreno mentre foglie e fiori emergono.
Le
prime foglie primaverili ricordano molto quelle delle ninfee, galleggianti e
piatte, le successive invece producono un lungo picciolo che dalla radice può
misurare anche 2 metri con un diametro di circa 30-40 cm. I fiori hanno circa
25 petali di colore giallastro e possono arrivare ad un diametro di circa 30
cm. Bisogna controllare attentamente dove mettere questa pianta in quanto può
risultare infestante in alcuni ambienti.
Fiore di Nelumbo nucifera |
Il
fiore di loto asiatico (Nelumbo nucifera)
presenta caratteristiche simili al suo corrispettivo americano, differisce però
nelle foglie (arrivano fino a 60 cm di diametro e possono ergersi fuori dall’acqua
per quasi 1 metro), nel fiore (di colorazione rosata) e nel frutto,
caratteristico e vistoso della specie, rappresentato qui in foto.
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