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Tecniche di misurazione del volume dei tronchi




Per la misurazione del legname tondo (tronco) esistono  al mondo ben undici formule per il calcolo del volume ed innumerevoli tavole atte a tale scopo. Ognuna di queste risulta maggiormente popolare in una determinata area del mondo e spesso la scelta di una di queste è influenzata dal tipo di azienda e compagnia che vi opera.

Le formule suddette sono le seguenti:
- Formula per il calcolo del volume cilindrometrico
- Japanese Agricultural Standard Scale (JAS scale)
- GOST 2708-75 (Russia)
- Regola di Doyle
- Regola Internazionale 1/8 di pollice e 1/4 di pollice
- Regola di Roy
- Regola decimale C di Scribner
- Formula dell'Ontario
- Formula di Nilson (Estonia)
- Formula Lituana
- Hoppus (Inghilterra)

Formula per il calcolo del volume cilindrometrico
La formula cilindrica è la formula più utilizzata e veloce per effettuare le misurazioni. Ciò ovviamente non vuol dire che sia il metodo più accurato e preciso e non dovrebbe essere usato per calcolare i volumi di tutte le essenze arboree data la diversità di forma presente tra specie.  Questa formula  è spesso utilizzata per il calcolo del legno per cartiera e legna da ardere nell'Europa Centrale.
Formula:
V = (π/4) x d² x h

 dove π =3,14 - d = diametro mediano - h = altezza.

Il calcolo del diametro mediano può avvenire speditivamente  misurando il diametro a metà tronco oppure in manierà più accurata mediante misurazione del diametro alla base, alla testa e a metà del tronco e da qui estrapolare il valore medio.

JAS Scale
La Japanese Agricultural Standard Scale è stata creata per misurare il legno tondo a fine anni  40 ed è divenuta popolare in Asia, Oceania e parte del Sud America. Usata da compagnie che esportano il lengame in Cina e Giappone.

Formula:
Per tronchi inferiori ad una lunghezza di 6 metri:
V(m3) = (D²*L)/10000
Dove:
D - Diametro in testa (cm), per diametri inferiori a 14 cm questi vengono arrotondati a tale numero, per diametri superiori a 14 vengono arrotondati al numero decimae più prossimo.
L -  lunghezza (m)

Per tronchi uguali o superiori  a 6 metri:
V(m3) = (D + [L'-4]/2)^2*(L/10000)
Dove:
D - Diametro in testa (cm),  come per il precedente caso .
L - Lunghezza(m)
L' - Lunghezza in metri approssimata al numero più vicino

GOST 2708-75
La Interstate Standard GOST 2708-75, detta anche “Legno tondo. Tavola volumetrica” fu creata dal governo sovietico nel 1977, nella quale il volume standard del tronco era determinato dal diametro in testa e la lunghezza di questo. Attualmente ancora in uso in  Russia ed alcune nazioni CIS come standard di qualità per le  misurazioni dei tronchi.

Regola di Doyle
Tale formula è stata ideata nel 1825 ed è usata nelle aree East e Centrali del Nord America.

Formula:
volume bf  = (diametro in testa in pollici - 4)² x lunghezza /16
"bf" indica il termine inglese "board foot" = rappresenta un blocco di legno di misura 1 piede × 1 piede × 1 pollice, ma in realtà rappresentano volumi e/o dimensioni che sono significativamente differenti a seconda del prodotto che viene misurato come tronchi o legna da ardere.

Formula internazionale 1/4’’
Pubblicata nel 1917 ed usata principalmente in nord america, di comune uso nel New England e nelle regioni del Quebec. Viene utilizzata anche dal servizio forestale degli Sati Uniti.

Formula:V = (0.199 x diametro in pollici²) - (0.642 x diametro in pollici);
Dove:
V = volume in board feet per una sezione di 4-piedi
D = diametro medio in testa per una lunghezza di 4 piedi 


Regola Roy
Usata nella provincia del Quebec. Accurata per tronchi di lunghezza di 14 e 16 piedi.

Formula:
BF = (d - 1)² L / 20
Dove:
BF = board feet
d = Diametro escluso la corteccia del tronco in testa
L = lunghezza in piedi

Formula decimale C di Scribner
Usata nel Midweste e nelle regione del Nord nel NordAmerica. Pubblicata nel 1945 dall'Università del Minnesota e si avvale di una tavola apposita.

Formula:
(0.79*D² - 2D - 4) * L/16 = FBM (foot board measure) arrotondata al 10 più vicino (313 ~ 310, 317 ~ 320 etc.)

D – diametro in testa del tronco in pollici, arrotondato di mezzo punto sotto se con decimale inferiore a 0.5
L - lunghezza in piedi.

Formula dell'Ontario
Usata dalle segherie nella  Provincia dell Ontario, usata come formula ufficiale dal 1952.

Formula:
BF = (0.55D² - 1.2D) * L/12
Dove:
BF = board feet
D = diametro interno alla corteccia in testa
L = lunghezza in piedi


Formula di Nilson
Sviluppata da Arthur Nilson per calcolare i volumi di tronchi, molto usata in Estonia. Questo metodo usa sia una formula che una tavola di supporto.

Formula:
cbm = (d² * L*(a1+a2*L)+a3*L²)/10 000
d – diametro in testa
L – lunghezza in decimetri
a1, a2, a3 – coefficenti a seconda della specie.
Pino a1= 0.0799, a2=0.000146, a3=0.0411
Abete a1= 0.07995, a2=0.00016105, a3=0.04948
Faggio ed altre specie simili (carpino e castagno) a1=0.0783, a2=0.000236, a3=0.045
Altre conifere a1=0.0800, a2=0.000154, a3=0.0453

Formula Lituana
Usato dalle nazioni baltiche si avvale di una tavola di cubatura specifica, che rappresenta i valori di 8 specie principali (pino, abete, faggio, pioppo tremulo, ontano nero, ontano grigio, quercia e frassino). I valori di misura includono sia la corteccia, sia possono escluderla.

Formula Hoppus
Questo antico sistema di misurazione dei volumi legnosi è stato sviluppato in Inghilterrae nelle antiche colonie inglesi. Divenuto popolare nel 1736, ancora in uso in Asia, Africa, Sud America e Oceania. Viene usato sia con sistema metrico imperiale che standard.

Formule:

Imperiale:Hoppus ft³ usando la circonferenza = (circonferenza a metà dle tronco in pollici/4)² x lunghezza in piedi / 144
NB!arrotondato al numero intero più vicino ft³

Hoppus ft³usando il diametro  = diametro a metà tronco in pollici² x lunghezza in piedi x 0.004283
  
NB! arrotondato al numero intero più vicino ft³

Hoppus superifice in piedi  = Hoppus ft³ x 12

Hoppus tonellate = hoppus ft³ / 50

Metrico:Hoppus m³ via circonferenza = (circonferenza a metà tronco in cm/4)² x lunghezza in metri / 10.000
NB! arrotondato ai 3 decimali più vicini.

Hoppus m³ via diametro = diametro a metà del tronco in cm² x lunghezza in metri x 0.000061685
NB! arrotondato ai 3 decimali più vicini.


Questo articolo è il risutlato della traduzione della seguente pagina: http://timbeter.com/blog/how-to-measure-roundwood
e di successive aggiunte da parte di chi posta.

La frana di Montepiano - Breve riflessione sull'evento




È di questo Lunedi la notizia della frana avvenuta sulla SP1 di Montepiano, la quale ha interrotto per alcuni giorni la circolazione dei mezzi in entrambe le direzioni. Tale evento è stato in parte oscurato dal contemporaneo cedimento della sponda del lago di Montepiano, ma ha dato risalto a mio avviso ad una problematica piuttosto presente nel settore forestale: la completa ignoranza da parte dei non addetti al settore su quali siano le norme che regolamentano la selvicoltura e cosa voglia dire selvicoltura.

Tale critica nasce dalla lettura di certi commenti all'articolo del Tirreno sulla propria pagina Facebook, tra i quali troviamo riferimenti al "disboscamento" fino a forti indignazioni come "chi sono gli infami che hanno consentito il disboscamento selvaggio?". Considerati tali termini viene naturale pensare che tali persone non abbiano la benchè minima idea di come funzionino i tagli bochivi nè la normativa che li regolamenta. È quindi necessario, a mio avviso, fare chiarezza su alcuni punti.

Per prima cosa in Toscana la materia forestale è regolamentata dalla Legge Forestale 39/00 e dal D.P.G.R. 48/R/03 liberamente scaricabili o leggibili sul sito della Regione Toscana come riportato nei link. Lascio anche questa scheda riassuntiva per chi fosse interessato.
Secondariamente è bene notare come in entrambi i testi non sia mai presente la parola disboscamento e non perchè sia mascherata sotto qualche particolare forma di politichese, ma proprio perchè il disboscamento risulta una pratica non consentita.
Il regolamento è molto specifico su cosa e come si deve fare per intervenire in bosco, questo disciplina infatti epoca, turno e modalità di taglio consentiti previa autorizzazione dell'ente competente (articoli 11-13; le intere sezioni 2, 3 e 4). In tali disposizioni si può notare come ogni intervento effettuabile sia sempre volto alla rinnovazione del bosco e al mantenimento della biodiversità; unico caso particolare riguarda la trasformazione del bosco per uso agricolo, che può avvenire solo nei casi permessi dall'articolo 80 bis del regolamento ed è pevisto per tali interventi (art.81) il rimboschimento compensativo in modo da non perdere mai superficie boscata.


Chiarito questi primi punti vorrei adesso analizzare la foto presentata dal giornale e l'evento oggetto dell'articolo. A primo impatto, si può chiaramente vedere sullo sfondo un'area sgombra da vegetazione arborea (per chi conosce la zona sa che prima le piante arrivavano fino a bordo strada); a primo impatto ciò può far indignare in quanto, sicuramente, un bel bosco di abete ha tutto un'altro effetto visivo che quella distesa brulla. Va però consideratoun elemento non di poco conto: la sicurezza. Infatti il taglio in foto risulta essere un taglio di manutenzione (art.41 del DPGR 48/r/03), effettuato per mettere in sicurezza la strada da un potenziale crollo di alberi; tale intervento si è basato calcolando l'altezza degli alberi e tagliando a raso una fascia di sicurezza pari al rischio di caduta di questi. A mio avviso un ottimo lavoro.
Passando quinidi alla frana oggetto di tanta indignazione, si può dire che questa non deriva da tagli boschivi (sarebbe dovuto franare anche nei pressi della sede stradale data la mancanza di piante ed in quanto non presenti a monte) ma molto più probabilemente da un crollo di alcune piante malate o inclinate o da uno scivolamento del suolo dovuto al peso di queste causato dal forte maltempo, che ha causato i possibili eventi:
- un'occlusione dell'impuvio adiacente che ha formato un'effetto diga;
-  oppure l'apertura di una chiaria dovuta appunto al crollo di alcune piante che lasciando nudo il suolo ha innescato poi l'evento franoso, come dimostrato anche dalle piante riverse in strada;

Detto ciò si  può vedere come il "disboscamento selvaggio protratto da infami" sia totalmente inesistente e che magari prima di sparare a volontà su un settore fondamentale dell'economia rurale come quello forestale (ma ciò riguarda tutti i campi di cui non si è competenti), è buona norma informarsi sul perchè e come funzionano le cose, magari consultando anche un professionista del settore, cosi da evitare di dire immani castronerie in futuro con il rischio di fare disinformazione.

Vorrei inoltre fare una piccola riflessione conclsiava, i tagli boschivi tanto odiati non sono mai la morte del bosco ma la rinascita di questo; infatti dopo un taglio si creano molti benefici a livello naturalistico, aumenta la biodiversità grazie all'arrivo di nuove specie erbacee ed arbustive, aumenta esponenzialmente il sequestro di carbonio in quanto nei primi 10-15 anni gli alberi hanno un forte stimolo di crescita ed accumulano grandi quantità di CO2 per produrre fusto, rami, foglie e radici. È inoltre importante sapere che in aree a forte pendenza come le nostre, i boschi invecchiati, sono un serio problema a livello idrogeologico dato che, spesso, è proprio il peso delle piante con eventi atmosferici di forte intensità a causare lo slittamento del suolo. 
In conclusione va ricordato che la coltivazione del bosco è una pratica non solo storica ma del tutto attuale e rappresenta la prima linea nel mantenimento del nostro patrimonio forestale, cerchiamo quindi di non ostacolarla ma di comprenderla e favorirla.

Luca Bartoli

I 10 alberi più alti del mondo



Anche nei boschi italiani spesso si riescono a scorgere dei giganti, piante rare e di dimensioni mastodontiche che spesso vivono ormai da secoli ma che in confronto ad altri esemplari sparsi per il mondo risultano piuttosto modesti. Ecco quindi i 10 giganti che potrebbero far impallidire anche l'albero più alto che si può trovare in Italia.
Buona Lettura.

10. Eucalipto (Eucalyptus delegatensis)
Situato in Tasmania questo eucalipto raggiunge l’altezza di 87.9 metri rendendola la seconda specie di eucalipto più alta in tutto il genere Eucalyptus. L'unica specie che riesce a superare questa soglia regolarmente in quasi tutti gli individui è l’ Eucalyptus  regnans che raggiunge i 90 metri.
La corteccia è spessa, fibrosa e alla base della pianta crea delle formazioni lanose. Necessita di molta acqua per svilupparsi ed è possibile trovarla tra i 500 e 1500 metri di altitudine nelle isole dell’oceania. Attualmente esiste una sottospecie che si è differenziata dalla specie principale e si trova in tasmania, la E. d. tasmaniensis tipica delle zone sopra i 1000 metri dell’isola della Tasmania.

9. Eucalipto (Eucalyptus globulus)
Con un’altezza di 90.7 metri questo gigante della Tasmania rappresenta un caso eccezionale di crescita per questa specie, considerando che gli altri l’altezza media si attesta intorno ai 45-50 metri.  Questa pianta si può anche trovare nelle nostre zone importata e coltivata per le sue proprietà erboristiche (oli essenziali).

8. Eucalipto (Eucalyptus viminalis)
 Altro eucalipto con una crescita straordinaria,  pari  a 91 metri, situato anche lui in Tasmania.
La specie originaria dell’Australia raggiunge mediamente i 40 metri, le foglie di questa pianta sono il cibo preferito dei Koala e la si trova distribuita nelle aree più fredde dell’Australia e della Tasmania.

7. Yellow Meranti (Shorea faguetiana)

Specie inserita nelle liste dello IUNC come a rischio, originaria del Borneo, detiene il settimo posto grazie ad un esemplare situato nell’area Danum Valley Conservation Area, in Sabah con un altezza di 93 metri. 

6. Sitka Spruce (Picea sitchensis)

Situata nella British Columbia, nel Carmanah Walbran Provincial Park 95 metri di altezza, questa specie grazie alle dimensioni che può raggiungere (anche diametralmente) è ritenuta la quinta specie di conifera più grande al mondo. Il nome deriva dalla comunità Sikta dell’Alaska. 
 
5. Sequoia gigante (Sequoiadendron giganteum)

Situata nel Sequoia National Forest in California, vicina a The President, una delle più antiche piante del mondo ( Link all’articolo in cui ne parlo) raggiunge un’altezza di 95.7 metri.  Questa specie oltre ad essere molto longeva riesce a raggiungere ragguardevoli dimensioni  in altezza e diametrali.

4.  Sitka Spruce (Picea sitchensis)
Altra pianta di abete sikta, questa volta situata nel Prairie Creek Redwoods State Park in California, che raggiunge la considerevole altezza di 96.7 metri.  Seppur non a livello delle 10 piante più antiche del mondo, anche questa specie può raggiungere una considerevole età (circa 700 anni).

3. Doerner Fir (Douglasia, Pseudotsuga menziesii)

La Doerner Fir è situata in Oregon e raggiunge la considerevole altezza di 99.7 metri rendendola la Douglasia più alta del mondo.
Questa specie diffusissima in varie parti del globo è originaria del Nord America, da noi è stata importata nei primi del 900 ed è diventata una specie ormai tipica dei nostri boschi. Anche in Italia riesce a raggiungere considerevoli altezze (circa 50 metri) ed è spesso riconoscibile in quanto svetta al di sopra degli altri abeti.

2.  “Centurione” Eucalipto Australiano (Eucalyptus regnans)

Per soli 12 cm questa pianta supera la Doerner Fir piazzandosi al secondo posto con 99.82 metri; anche in questo caso l’eucalipto in questione è situato in Tasmania. La specie nativa del sud dell’Australia è biologicamente strutturata per raggiungere i 90 metri e superarli in quasi tutti gli individui, rendendola la specie arborea più di maggiore altezza al mondo.
L’unica pianta che è stata in grado di detronizzare questa specie è la seguente, la più alta al mondo finora conosciuta.

1.“Hyperion” Sequoia gigante (Sequoiadendron giganteum)

Situata nella Redwood National Park  questo gigante raggiunge un’altezza di ben 115.8 metri, ben più della statua della libertà (93 metri) e del Big Ben (96 metri). Questa pianta fu scoperta nel 2006 da due naturalisti Chris Atkins e  Michael Taylor. Ricerche nel tempo hanno mostrato come, il fattore principale che abbia impedito a questo gigante di crescere ancora, siano stati i danni causati sulla cima dai picchi. L’età stimata è di circa 800 anni. 



*eccetto che per le piante sul podio le altre immagini non rappresentano gli esemplari descritti ma solo esemplari della specie

I 10 alberi più antichi nel mondo



Dopo la pausa estiva riprendono le pubblicazioni degli articoli sul blog. Per questa settimana ho deciso di pubblicare una breve classifica dei 10 alberi più antichi ed ancora in vita del pianeta. Buona Lettura. 
 
Gli alberi sono tra gli esseri viventi più longevi del nostro pianeta e grazie alle strumentazioni odierne è possibile datare con una buona accuratezza l’età di queste piante. Ad oggi sono stati trovati molti individui nati ben prima della nascita dell’impero romano, alcuni nati da seme e sviluppatisi nel tempo come singola pianta, altri invece sono sopravvisuti replicandosi clonalmente portando quindi il corredo genetico iniziale intatto alle piante successive. 
In questo articolo saranno trattati solo le 10 singole più antiche.

10. Larice Subalpino (1943 anni)

Appartenente alla specie Larix lyalli è una conifera decidua del Nord America, situata in Canada (Kananaskis, Alberta). La specie può arrivare ad un’altezza tra i 10 e 25 metri la quale, diminuisce con l’aumentare dell’altitudine. Attualmente questo larice risulta come il più antico del Canada.


9. SHP7 (2110 anni)


Situato in California, nell’area della Sierra Nevada,  appartiene alla spece di Pinus balfouriana o pino a coda di volpe, questa specie cresce tra i 1900 m e i 3500 m di quota,  è rara e presenta caratteristiche di grande longevità in tutti gli esemplari.


8. Bennet Juniper (2200 anni)

Appartenente alla specie Juniperus grandi, è situato in California in un terreno di proprietà privata e della Stanislaus National Forest nella contea di Tuolumne.  L’età di Bennet è stata stimata nel 1994 tramite la datazione al carbonio. Alto circa 24 metri  e con un diametro di quasi 4 metri risulta essere anche la pianta di ginepro di maggiori dimensioni.


7. Jaya Sri  Maha Bodhi (2302 anni)

È il più antico albero piantato dall’uomo (288 a.c.), situato in Sri Lanka  fu portato  da  Sangamitta Theri figlia dell’imperatore Asoka e fondatrice di un monastero di suore buddiste, successivamente fu piantato dal re Devanampiya Tissa. Rispettato come sito religioso dai buddisti è ritenuto uno degli alberi sacri più importanti al mondo.


6. CB-90-11 (2.459 anni)


Appartenente alla specie di Pinus aristata, è situato nel nelle Montagne Rocciose del Colorado. La specie cresce tra i 2500 m e i 3700 m di quota, può raggiungere un’altezza di 5-15 metri ed un diametro di circa 1,5 metri.


5. The President (3200 anni)

 
È la sequoia vivente più antica del mondo e la terza per dimensioni (75 metri di altezza e 8,2 metri di diametro) ha un volume stimato di 1300 metri cubi di tronco e 250 metri cubi per i soli rami. Situata in California, nella  Giant Forest of Sequoia National Park appartiene alla specie dei Sequoiadendron giganteum, il nome  The President deriva dal presidente Warren  G. Harding dopo la sua dipartita nel 1923.



4. Oliveira do Mouchão (3350 anni)


Situata a Mouriscas (Portogallo) è la pianta di Olivo (Olea europea) più antica al mondo. Alta circa 3,2 metri, ha una circonferenza basale di 11 metri, la sua datazione risulta piuttosto recente, in quanto effettuata nell’Aprile 2016.


3. Gran Abuelo (3646 anni)


Situato in Cile nell’Alerce Costero National Park con un 11 metri di circonferenza e 50 di altezza è una delle maggiori piante di Fitzorya cupressoides (Cipresso della Patagonia) dove forma boschi puri fino ad un’altitudine di 1500 m. E' considerata dallo IUNC una specie in pericolo dato lo sfruttamento del legname dei decenni passati. 


2. Matusalemme (4849 anni) 

Appartenente alla specie di Pinus longaeva è situato in Californa nella contea di Inyo (Inyo National Forest), è stato considerato per molti anni la pianta non clonale più vecchia del mondo, fino a che non è stato scoperto un altro esemplare che attualmente detiene la prima posizione. 


1. Pino dai Coni Setolosi (5066 anni)

Appartenente alla stessa specie di Matusalemme è situato anche lui in California a pochi km dal precedente. È attualmente la pianta non clonale più vecchia del mondo, identificata nel 2012, la scoperta fu resa pubblica nel 2013.